COVID-19 E TIROIDE

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Il virus SARS-CoV-2 responsabile dell’attuale pandemia (COVID-19), oltre a colpire numerosi organi del nostro corpo (polmoni, cervello, cuore etc.), può interessare anche la ghiandola tiroide. Alcuni pazienti affetti da COVID-19, oltre ai sintomi classici della malattia, ne presentano altri (ad es. tachicardia o palpitazioni) che fanno pensare ad un ipertiroidismo, cioè ad una aumentata funzione della tiroide. Infatti alcuni esami del sangue (FT4-FT3-TSH) in determinati pazienti sono risultati alterati. Alcuni studiosi hanno parlato di una tiroidite (infiammazione della tiroide) atipica, silente, senza dolore a livello della ghiandola, rispetto alla forma conosciuta di tiroidite subacuta classica. Le alterazioni della funzione tiroidea che si osservano nel COVID-19 potrebbero essere interpretate come sindrome da bassa T3 (NTI: “Non Thyroidal Illness”) che si osserva in molte malattie acute e croniche. Si potrebbe sottolineare che anche i farmaci utilizzati (steroidi, eparina etc.) nel COVID-19 potrebbero essere ritenuti responsabili delle modificazioni della funzione della ghiandola tiroide.

MALATTIE DELLA TIROIDE E COVID-19

IPERTIROIDISMO

Il paziente ipertiroideo deve essere prontamente trattato perché può andare incontro a gravi complicazioni se contrae il COVID-19. Si deve continuare l’assunzione dei farmaci antitiroidei vanno, monitorando gli eventuali effetti collaterali attentamente, soprattutto se dovesse sopraggiungere l’infezione da SARS-CoV-2. Il trattamento con questi farmaci non sembra rappresentare un rischio aggiuntivo alla contrazione dell’infezione da SARS-CoV-2 e, se questa viene contratta, la malattia non assume una maggiore gravità.

Se i farmaci antitiroidei non dovessero essere tollerati a causa dei loro gravi effetti collaterali, si potrebbe prendere in considerazione, in modo molto ragionato, l’intervento chirurgico. Il trattamento con I131 dovrebbe essere rinviato. Se c’è stato un trattamento con I131 in passato e si contrae il COVID-19, deve essere fatto un attento controllo per individuare un ipotiroidismo (ridotta funzione tiroidea) ed iniziare subito la terapia con L-tiroxina.

Il paziente che presenta una patologia oculare legata all’ipertiroidismo (oftalmopatia basedowiana), se è in trattamento con cortisonici o farmaci immunosoppressivi, è più facilmente esposto a contrarre l’infezione da SARS-CoV-2, anche in forma più grave. Se il paziente dovesse contrarre il COVID-19, dal momento che si è potuto osservare che il virus può essere eliminato attraverso le lacrime e la congiuntivite, molte volte, è presente nei pazienti con COVID-19, potrebbe trasmettere il virus ancora più facilmente. Questo deve essere tenuto in considerazione dalle persone (familiari, sanitari, convivente/caregiver) che vengono in contatto con loro.

TIROIDITE AUTOIMMUNE

Allo stato attuale non ci sono chiare evidenze scientifiche che i soggetti affetti da questa patologia presentino una maggiore suscettibilità a contrarre il SARS-CoV-2. Se è presente ipotiroidismo, è necessario proseguire con la terapia sostitutiva con L-tiroxina con dosaggio adeguato.

TUMORI DELLA TIROIDE

Se il paziente è stato operato, è necessario ovviamente proseguire con la terapia soppressiva con L-Tiroxina. Se il tumore dovesse essere scoperto quando il paziente è affetto da COVID-19, ci si potrebbe trovare di fronte a due aspetti:

a) se il quadro clinico del paziente lo consente e la patologia neoplastica della tiroide presenta una forma aggressiva, si prenderà in considerazione un trattamento chirurgico d’urgenza; se ci dovesse essere indicazione alla terapia ablativa con I131, questa è da rinviare;

b) se la forma del tumore della ghiandola tiroide non presenta caratteri clinici d’urgenza, il trattamento chirurgico è da rinviare.

Si sottolinea che:

Il paziente con patologia tiroidea può essere sottoposto a vaccinazione anti COVID-19 con qualsiasi tipo di vaccino.

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L'A.M.E.Ir...

L’A.M.E.Ir. e un’associazione irpina Odv, senza scopo di lucro, che vuole dare un aiuto agli ammalati delle ghiandole endocrine (come ipofisi, paratiroidi, tiroide, surrene, gonadi etc.) e ai soggetti obesi. 

 

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