LE MALATTIE DELLA TIROIDE IN GRAVIDANZA

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Primi suggerimenti:

  • Aumentare l’apporto di iodio nella gravidanza, nella donna sana.
  • Se c’è una familiarità per patologia tiroidea, prima di avviare una gravidanza eseguire gli esami tiroidei (FT4-FT3-TSH) ed anche gli anticorpi anti perossidasi e anti tireoglobulina (ATPOAb-TgAb).
  • In una donna sana, in età fertile, sarebbe consigliabile, prima di programmare una gravidanza, o appena questa è stata accertata, effettuare almeno il TSH.
  • Se è presente una malattia della tiroide, ovviamente, trattare prima la malattia e, appena stabilito un equilibrio clinico-metabolico e di laboratorio, programmare una gravidanza.
  • Se la gravidanza insorge durante la terapia della malattia tiroidea o la malattia tiroidea insorge durante la gravidanza o durante il puerperio comportarsi come verrà suggerito successivamente.

La prevalenza dell’ipotiroidismo conclamato è dell’0.3-0.5% e del 2-3% quello subclinico. L’ipotiroidismo conclamato (anche quello subclinico) può comportare:

  • Interruzione della gravidanza
  • Parto pretermine
  • Basso peso alla nascita
  • Malformazioni congenite
  • Gozzo
  • Danni neurologici
  • Deficit uditivi
  • Morte del feto
  • Se la paziente sa di avere l’ipotiroidismo, la terapia sostitutiva va continuata regolarmente e mantenere il TSH a 2.5 mU/l e programmare la gravidanza.
  • Se la donna diventa gravida, appena è accertata la gravidanza, essendo in terapia, deve immediatamente aumentare la dose della L-Tiroxina del 30-40% ed eseguire gli esami ormonali (FT4-FT3-TSH e gli anticorpi antitiroidei).I controlli degli esami tiroidei nel I° trimestre devono essere eseguiti ogni 30 giorni; nel II° e III° trimestre almeno una volta a trimestre, tenendo conto, ovviamente, delle condizioni di salute della paziente.
  • Consultare il ginecologo.
  • Dopo il parto, l’allattamento è consentito.

La terapia va proseguita e adattata al nuovo peso corporeo e controllando periodicamente gli esami ormonali tiroidei

Se l’ipotiroidismo insorge in gravidanza o durante il puerperio, appena fatta la diagnosi e iniziata la terapia sostitutiva con L-Tiroxina, il comportamento dell’endocrinologo è perfettamente identico a quanto descritto ai punti B e D.

La prevalenza dell’ipertiroidismo è dell’0.1-0.4 %.

L’ipertiroidismo conclamato può comportare:

  • Interruzione della gravidanza
  • Distacco di placenta
  • Parto pretermine
  • Basso peso alla nascita-
  • Malformazioni congenite
  • Ipertiroidismo fetale/neonatale
  • Ipotiroidismo fetale /neonatale
  • Ritardo di crescita intrauterino

L’ipertiroidismo subclinico va monitorato: potrebbe non avere effetti nocivi sia sulla madre che sul feto e sul neonato.

La terapia, secondo la gran parte degli autori, va iniziata con il propiltiouracile (PTU) nel primo trimestre e negli altri due trimestri si può passare al metimazolo (MMI). Mantenere la dose dell’antitiroideo al dosaggio minimo utile tale da controllare la malattia e avere gli ormoni tiroidei entro il range di normalità, controllandoli ogni trenta giorni. È importante dosare il TRAb (anticorpi anti recettore del TSH) nel primo trimestre e poi successivamente a seconda dello stato clinico.

È importante la stretta collaborazione con il ginecologo-ostetrico e il neonatologo-pediatra.

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L'A.M.E.Ir...

L’A.M.E.Ir. e un’associazione irpina Odv, senza scopo di lucro, che vuole dare un aiuto agli ammalati delle ghiandole endocrine (come ipofisi, paratiroidi, tiroide, surrene, gonadi etc.) e ai soggetti obesi. 

 

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